Quanto ascolti i segnali che ti manda il tuo intestino?
Quanto ci dialoghi? Siete complici? Siete in conflitto?
Come vorresti che sia il vostro rapporto?
Quanto tempo dedichi alla cura del tuo intestino?

Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University, considerato uno dei padri della neurogastroenterologia, ha elaborato la “Teoria dei due cervelli”.

Secondo questa teoria, l’intestino non è un organo adibito soltanto a liberare il nostro corpo dalle scorie, ma è un organo capace di fissare i ricordi legati alle emozioni e in particolare, ha un ruolo fondamentale nel segnalare le emozioni della gioia e del dolore.

Nella pancia esiste quindi un secondo cervello in grado di assimilare e digerire non solo il cibo, ma anche informazioni ed emozioni.

Grazie a questa scoperta, accresce sempre di più l’importanza di ascoltare attivamente i segnali che ci manda l’intestino.

Cosa succede quando non lo ascoltiamo o quando non siamo consapevoli dei segnali?

Innanzitutto il primo passo è appunto la consapevolezza.

In questo caso specifico, chi riesce ad essere presente a se stesso e quindi a capire ed ascoltare i segnali del corpo, già sta un passo avanti.

C’è chi riesce a farlo con facilità e chi ha bisogno di più tempo per allenarsi a farlo bene. Ognuno con i suoi tempi può tranquillamente riuscirci.

Nella mia esperienza personale, posso dire di essere riuscita gradualmente a riconoscere i segnali del mio intestino.

Quando ancora non ero consapevole del suo ruolo importante legato alle emozioni, collegavo ogni anomalia prettamente al cibo. Facendo tutte le analisi e ricerche del caso, non essendo emersa nessuna intolleranza o allergia, ho iniziato a vedere il problema sotto altri punti di vista.

Con il tempo ho imparato a capire che i problemi con l’intestino li avevo solo dopo alcuni avvenimenti che mi scatenavano emozioni di rabbia, ansia, stress.

Questa consapevolezza, mi ha permesso di “dialogare con il mio intestino”, prepararmi preventivamente a livello emotivo nell’affrontare determinate situazioni.

Il dialogo mi ha permesso di “perdonarlo” e “comprenderlo” anche quando i suoi segnali di malessere erano molto forti ed evidenti.

Insomma, quando ho capito che mente, stomaco e intestino dialogano attraverso le nostre emozioni, ho iniziato ad avere un rapporto diverso con il mio corpo, un rapporto fatto di armonia ed equilibrio.

Quindi ecco quello che può succedere se non si istaura un dialogo armonico e costruttivo con il proprio intestino:

  • Malessere fisico;
  • Malumore;
  • Poca attenzione nella scelta di cibi adatti al nostro benessere alimentare;
  • Possono alimentarsi stati di ansia e stress.

Quali sono i vantaggi nell’ascoltare il nostro intestino?

  • Siamo consapevoli dei segnali del nostro corpo;
  • Siamo più consapevoli delle nostre emozioni e di come queste influenzino il nostro corpo;
  • La consapevolezza ci porta ad alimentare, coltivare e cercare situazioni che ci procurano emozioni positive;
  • Ci sentiamo in forma, abbiamo più energia e il nostro umore migliora;
  • Mangiamo serenamente cibi che sappiamo farci bene;
  • Iniziamo a volerci bene e a prenderci cura di noi stessi.

Quindi la felicità e le emozioni positive si sentono proprio a livello dell’intestino, nella pancia.

E’ necessario creare un circolo virtuoso che porti benessere dall’intestino in tutto il corpo e nella mente, soprattutto quella emotiva.

Come facciamo?

  • Ascoltando attivamente e costantemente i segnali del nostro corpo;
  • Dialogando con le nostre emozioni arrivando a raggiungere l’indipendenza emotiva;
  • Seguendo una dieta sana ed equilibrata;
  • Praticando attività fisica.

Quale può essere per te, a partire da oggi, il primo passo per dialogare con il tuo intestino?

Bene, se hai altri suggerimenti, domande in merito a questo argomento condividili nei commenti.

Se vuoi rispondere alle domande che ti ho posto nell’articolo e le vuoi condividere nei commenti, sarà una piacevole occasione di confronto e di conoscenza.

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Se conosci qualcuno a cui questo articolo potrebbe essere utile, se vuoi faglielo leggere!

Immagine ripresa da Pixabay


    2 replies to "Quanto ascoltiamo il nostro secondo cervello?"

    • Laura Rangoni

      Interessante articolo, grazie! Sarei particolarmente interessata al discorso sull’indipendenza emotiva, che credo non possa prescindere dall’intelligenza emotiva.

      • Barbara

        Ciao Laura,

        esatto i due argomenti sono strettamente correlati.
        All’interno degli articoli trovo utile inserire degli spunti per esercitarsi ad essere sempre più indipendenti a livello emotivo.
        A presto!

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